giovedì 13 giugno 2013

Quando il troppo è Troppo :V

Il destino è bizzarro a volte. Stamattina sul giornale ho letto il post di un blog mirato a far vedere di ogni angolo del mondo video ed esperienze, in questo caso riguardante la nostrana pizza e che mi ha fatto accapponare la pelle, mentre stasera prima di saperlo Ilaria ce ne ha preparata una ottima! :D Riporto il capo di accus... l'articolo di cui sopra. (fonte glober.tv)

Viaggiare in capo al mondo per una pizza

La poutine è in Québec quel che il sushi è in Giappone... e quel che la pizza è in Italia! Un piatto simbolo, leggendario e che deve assolutamente essere assaporato sul posto per riuscire ad apprezzarne il reale valore. Non c'è niente come una pizza preparata da un italiano esperto per mangiare bene!

Che preferiate il prosciutto ai pepperoni o le zucchine ai peperoni, non è semplice trovare una combinazione di ingredienti che non metta l'acquolina in bocca. E se la curiosità è troppa, potreste farvi invitare nella cucina di un ristorante in modo da assistere ad ognuna delle tappe, dalla spettacolare preparazione dell'impasto al momento in cui sentirete gli aromi provenienti dal forno a legna. Tentante, no?

Ma cosa differenzia la pizza dell'Italia da quella del ristorante all'angolo? Il tocco locale. Senza ricadere nel luogo comune della mamma italiana col mattarello, basta pensare ai secoli di lavoro minuzioso, in cui ogni procedimento è affinato all'estremo, e dove ogni pizza è realizzata esclusivamente con gli ingredienti locali freschi. Senza dimenticare le ricette famigliari (e segrete) trasmesse di generazione in generazione. Un savoir faire unico al mondo, insomma! Questo è il segreto della pizza italiana.

Se siete delle buone forchette, una gita in Italia sarebbe senz'altro il viaggio culinario migliore della vostra vita. Buon appetito!

Guardate il video sullo stesso argomento: http://glober.tv/fr_CA/videos/bouffe/voyager-au-bout-du-monde-pour-une-pizza/422/

Blogger : Marie-Eve Vallières

Chissà perché mi è venuta in mente questa scena leggendo.

Ora, cercando di focalizzarmi sulla parte che è evidentemente ammirazione da parte della sua autrice, mi rendo ben conto che vuole rendere omaggio alla tradizione italiana, però ho avuto l'impressione si superasse un limite che credo di avere anche al di sopra dell'italiano medio, anzi mi sa qualcuno mi considererà eretico dopo questo articolo XD

Mi piace l'espresso ma anche il caffè americano da Starbucks. La pizza similtradizionale che fanno qui generalmente non ha gran che da invidiare a quella degli autogrill. Ci facciamo quattro risate al supermercato delle più fantasiose ricette "italiane" perché si sa che in realtà non c'entra una mazza. Insomma eravamo preparati a mangiare italiano vero solo preparando in casa e in realtà alcune cose made in Canada ci piacciono più del previsto, prese per quel che sono.

Ma paragonarmi la pizza alla poutine no.

La poutine è in Québec quel che il sushi è in Giappone... e quel che la pizza è in Italia! 

Dicesi poutine un piatto dalla pronuncia che soprassediamo e composto da patatine fritte ricoperte da salsa gravy (derivata da pollame o vitello magro in genere) e formaggio fuso, di cui svariati posti in Québec si bisticciano l'origine. Oltre a questi ingredienti base ognuno ha la sua variante con questa o quella aggiunta. Abbiamo visto anche la versione italiana. (sigh! NdIlaria) Con il sugo. Celeberrima, la vendevano anche in piazza di Spagna, no? :V La foto non ce la metto, se volete cliccate qui.

Non è certo malvagio, se ci si prepara psicologicamente alla botta calorica, e sembra incarnare l'american way in un piatto di patatine a un livello inquietante per la provincia francofona canadese, ma ce ne passa a metterla a paragone della pizza :P

In effetti di cose incredibili ce ne sono passate davanti nei menu e nelle pubblicità in questi mesi:

Pollo alla parmigiana, mi piace però non mi pare
tradizionalmente italiano come pubblicizzano...
Pepperoni? Sì, mi andava un piatto vegetariano...
Come? Non è vegetariano?
Per gli eterni indecisi, versione culinaria del biathlon.
Per non parlare dell'hamburger con il sugo, pizza con l'ananas (ARGH! NdIlaria), lasagna e pizza con il pollo, la salsa Alfredo, i beefaroni, e l'aglio su qualsiasi cosa non ci mangi per prima. Tutto rigorosamente traditionnel come gli ingredienti che il più delle volte sono pubblicizzati come italiani e in realtà prodotti in zona. Il vantaggio è che i prodotti arrivano più freschi e credo siano controllati seriamente, non mi pare ci siano state mucche pazze o mozzarelle blu, lo svantaggio è che le stesse mozzarelle "tradizionali" costano come se fossero davvero importate e fondamentalmente sanno di poco, il che è un ostacolo mica da ridere per ricreare i sapori dello stivale.

Tutto sembra portare alla conclusione che la gente del posto adora l'italiano, ma non lo sa cucinare. Un po' come il mio rapporto con la chitarra e i picchiaduro :V



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