giovedì 15 agosto 2013

Roma è bella... ma non ci vivrei (più)

Che il nostro posto non fosse più in Italia lo sapevamo almeno dal viaggio di nozze, quando Ilaria vide per la prima volta il Canada e io invece ebbi l'occasione di riscoprirlo con occhi diversi. Non per questo durante la mia breve visita il "bel Paese" si è risparmiata di metterci la briscola in modo da evitarmi ripensamenti al ritorno.

Premetto subito che tutti coloro cui ho chiesto informazioni, sia tra i cittadini che impiegati, sono stati cortesi con me, credo i ritmi rallentati della settimana di ferragosto abbiano calmato un po' tutti, ed è stata una bella impressione. Purtroppo ci fermiamo lì con gli aspetti positivi.

Ogni rapporto con le istituzioni pubbliche o private è lento e macchinoso, il migliore è stato decisamente quello con la motorizzazione. Mi sono recato nell'ufficio di via Salaria per ottenere il Permesso Internazionale di Guida (Ginevra 1949, Paesi aderenti), che consiglio a tutti coloro si vogliano trasferire per facilitare l'ottenimento della patente canadese.
Ha durata di un anno e non va confuso con la Patente Internazionale di Guida anche se hanno nomi simili. Quest'ultima infatti dura 3 anni e non ha valore in Canada dato che non ha aderito alla convenzione di Vienna 1968 (Paesi aderenti). Allo sportello vi verrà proposta una delle due, e almeno nel mio caso non mi è stato detto in che maniera differiscano oltre alla durata, informatevi quindi bene su quale sia giusto per il paese di destinazione. Entrambi sono documenti integrativi che devono accompagnare la patente originale italiana, la quale ovviamente non deve scadere nel frattempo. 
Dovrete poi fornire i seguenti documenti:
- Patente + fotocopia
- Marca da bollo da 16€
- 2 bollettini postali da 9€ e 16€ rispettivamente
- libretto scelto con pagina finale compilata
- 2 foto tessera formato patente
Una pura questione economica, risolta la quale in pochi minuti si ha subito il documento (se non c'è fila come in questi giorni), eccetto che non ci sono nelle vicinanze, tabaccai, poste, macchine per fototessere o fotocopie. L'autobus spesso e volentieri non passa e ad ogni modo senza tabaccaio bisognerebbe aver pronto il biglietto. Insomma per andare alla motorizzazione bisogna avere già la macchina pare.

Facciamo una parentesi per questo "fantastico" sito: http://www.patenteinternazionale.com/it.html
Si trova in cima ai risultati di google facendo ricerche sulla vera patente internazionale, ma si tratta di un documento non ufficiale che in realtà non è altro che una chiave di lettura in altre lingue della vostra patente e un'app riconosciuta nella provincia di Topolinia che tiene una copia digitale nello smartphone. Credo sia chiaro che tutto ciò ha la stessa valenza di una traduzione fatta da voi stessi, cioè prossima allo zero per i controlli stradali, dipende se il "vigile" è di buon umore e decide di crederci, ma non è tenuto a comprendere documenti in lingue diverse dal francese o inglese, né a credere a documenti non ufficiali. Raccomando, se non si viaggia con il permesso o la patente internazionale di cui sopra, di fare una traduzione giurata, con 20$ ve la cavate, dura 6 mesi come la vostra patente (a meno che scada) e siete sicuri che la capiscano, mentre i furboni per una traduzione valida 3 anni (??) chiedono 70$... 

Lui se la ride, ma non ve lo dico il perché...


Meno positivi entrambi i discorsi con società private cui avevamo mandato raccomandate, entrambe con ricevuta di ritorno, di cui una sostiene di non averla mai ricevuta, la seconda che i documenti erano incompleti, e che piuttosto che contattarci loro spiegando cosa non andava, io da cliente dovrei informarmi periodicamente piuttosto. Come dire che hanno di meglio da fare che tutelarci. Trovo che questo sistema di conferme di raccomandate non tuteli minimamente il cittadino, tutto quel che si ha è la conferma che dall'altra parte qualcuno ha ricevuto un plico, poi dentro potrebbe esserci la documentazione giusta, una busta vuota, i disegni del nipotino, foto osé o ritagli di giornale, non c'è modo di dimostrarlo, così quando la società ricevente vuole truffarvi... beh ci sono gli esempi molto reali di prima. Non so spiegarlo razionalmente ma qui chissà perché c'è sempre qualche cosa che non funziona, sembra la legge di Murphy inserita nella costituzione, mentre in Canada abbiamo l'impressione che facendo le cose per bene la maggior parte delle volte troverai qualcuno dall'altra parte che ha voglia di lavorar bene. E gli impiegati del call center italiani non hanno colpa, hanno anche loro cortesemente risposto alle domande, ma le regole sono bacate dall'alto...

Nelle notizie belle invece, ho ripreso un gatto che definire coccolone è un eufemismo, nonostante il caldo afoso di questo "bel tempo" italiano, mi si avvinghia specialmente mentre dormo... però è tanto carino :P

lunedì 12 agosto 2013

Regole per tenere un animale a Montréal-Nord


Come avete potuto leggere qui, mio marito è in Italia per alcuni giorni a sistemare un po' di faccende.
Al suo ritorno porterà con se uno dei nostri gatti che sono ancora rimasti a Roma, raggiungendo così la cifra di 3 felini italiani su suolo canadese!

Vi avevamo raccontato come è andato il viaggio e cosa abbiamo dovuto fare per portare i nostri gatti fino a qui ma in molti ci scrivono chiedendo info anche per i loro animali, così ho pensato di scrivere un ulteriore approfondimento.

In particolare mi torna utile la guida del cittadino di Montréal-Nord che ho già usato qualche giorno fa.

Ci tengo a precisare che queste informazioni sono relative alla nostra zona, anche se penso che non ci siano molte differenze tra aree della città. Come sempre potete prendere il sito della città di Montréal come punto di riferimento ed in particolare la sezione sugli animali.

Il limite di animali varia da quartiere a quartiere e al momento, per nostra fortuna, a Montréal-Nord è possibile tenere 4 animali in un unico nucleo abitativo con un massimo di due cani per famiglia (è possibile averne di più ma è necessario chiedere un permesso speciale).
Gli animali permessi sono: cani (con alcune eccezioni), gatti, conigli, furetti, roditori domestici che non superino 1,5 kg, scoiattoli volanti (!!! omg lo voglio!) che però siano nati in cattività, la maggioranza di volatili e di rettili di piccola dimensione (brrr.)
E' obbligatorio che tutti gli animali della casa siano registrati e che abbiano una medaglia con un codice di riferimento. Giorni fa sono andata a fare quelli per Fiocco e Nina e la procedura è stata molto semplice, indolore e soprattutto gratuita: è sufficiente recarsi presso il Comune e dire dove risiede l'animale lasciando i propri recapiti e vi verrà data una medaglietta celeste (bruttacchia ma efficace).

E' necessario comunicare sia l'eventuale trasferimento entro i 30 giorni dalla data in cui è stato effettuato, sia richiedere la medaglietta entro 15 giorni dall'arrivo del gatto a casa.


Le pene per la trasgressione delle regole per la gestione degli animali sono piuttosto severe ed il risultato si vede camminando in giro per la città: è decisamente molto raro, infatti, trovare sporco per terra e chi porta in giro il cane è sempre munito di tutto il necessario per pulire. Anche l'abbandono degli animali o il maltrattamento è duramente contrastato ed infatti personalmente non ho mai visto gatti randagi e ancora meno cani (purtroppo è anche da dire che le temperature invernali non aiutano :( )

E' anche vietato portare in giro più di due animali in contemporanea a meno che non si faccia per lavoro ed in quel caso si deve chiedere un permesso speciale di "promeneur".

In caso di smarrimento di animali o di ritrovamento di animali smarriti, c'è un apposito numero da chiamare così come nel caso si trovi un animale deceduto.

Curiosamente esiste anche una Loi sur la conservation et la mise en valeur de la faune relativa alla fauna urbana in cui si dice espressamente che per nessun motivo è permesso fare male agli animali che vivono nella città, anche se causano danni alla proprietà.

L'impressione che ho vivendo in questa città è che ci sia decisamente molto più rispetto per gli esseri umani e per gli animali: non nascondo che per me era fonte costante di ansia il girare per Roma sapendo che potevo trovare gatti e cani nelle più bieche situazioni... Un altro forte segnale della civiltà di questo Paese, per fortuna nostra che ci siamo venuti a stare.





domenica 11 agosto 2013

Nerd in Italia?

Una parte ambientazione antica, una parte anacronismo inserito a forza, una parte computer graphics, stereotipi quanto basta: ecco la ricetta di Croods della Dreamworks. Il "cinema" a richiesta sul touch screen nel sedile di fronte mi da occasione, già che devo passare 8 ore seduto, di aggiornarmi su alcuni film che mi ero perso e sballarmi irrimediabilmente il fuso orario

Sulla playlist mentale che mi sono fatto si inizia con Bolt, poi i Croods, I 5 cereal... ehm Le 5 leggende e infine mi è venuta voglia di rivedere Wreck-it Ralph, così faccio 50-50 Disney e Dreamworks. Credo sia sintomatico che mi sia venuta voglia di scrivere questo post durante Croods... Shrek ed altri mi sono piaciuti, ma qui ho l'impressione si sia tirata un po' troppo la corda. Capisco che ormai sono argomenti "popolari", ma in un film di base per bambini bisogna per forza farcire con continue battute sul padre fissato, la suocera e l'adolescente ribelle? Tuttavia non mi ha impedito di farmi prendere il magone alla fine del film ç_ç (e tentare di nasconderlo agli altri senza il buio del cinema)

Dintorni di Grenoble
Si ritorna in "patria" per una settimanella, giusto il tempo di risolvere alcune questioni burocratiche per le quali devo purtroppo ancora recarmi di persona. Dato che tornerò felinomunito e con una valigia di cose dall'Italia, sono contento visto che credo di aver già dato per il versante controlli antiterroristici. Ho promesso di non combinare casini in aeroporto, però ci si sono messi d'impegno :P

So che esistono controlli a campione dei passeggeri quando passano ai raggi X, anche se la macchina non è sicura, però mi sembravano decisamente paranoici :V Mentre brandiva la bacchetta magica alla ricerca di sgami, l'addetto sosteneva nell'ordine che il rilevatore poteva essere scattato per: 
- componenti metalliche nelle scarpe da tennis (che però hanno la suola visibilmente morbida, prova che lo ha convinto a non farle brillare dagli artificieri),
- la fede,
- i bottoni dei jeans (la prossima volta parto in tuta :|)
- infine che dei residui di alluminio dal deodorante spray potevano anche loro essere causa di rilevamenti.

E meno male che avevo promesso, altrimenti potevo suggerirgli la supercasseule prematurée avec échappellement à droite che notoriamente se oblurascata a dovere anziché no a coppie. Non soddisfatto dei controlli con lo scanner portatile sono stato pure portato ad una novità, almeno per me, lo scanner a "onde millimetriche" con rilevamento automatico. Si tratta di una camera delle dimensioni dell'ingresso delle banche in Italia, con tanto di orme su cui posizionarmi alla "Invito a cena con delitto". Il tizio pigia un tasto, girano le porte intorno alla stanza, per fortuna ci vuole meno tempo che a chiedere "Già fatto!?" e a monitor esce fuori l'esito "Non terrorista", lasciandomi finalmente libero. Alla faccia del controllo a campione casuale.

Tutto sto casino e poi a bordo abbiamo posate di plastica e cuffie che se uno ha mai giocato a Hitman è abituato a considerarli armi di distruzione di massa. Cuffie peraltro pulciosissime ma meglio che infilare le dita nei contatti. Il paio che mi sono portato a casa dopo l'ultimo viaggio l'ho usato a mo' di antenna dello stereo… se mai viaggiate con Air Canada (o Air France e altri del resto) avrete per le tratte di questo calibro il servizio di video/musica/TV/giochi on demand, la scelta è buona ma portatevi le vostre cuffiette e non vi aspettate siano tutti disponibili in italiano :P

"La qualità audio è come usare due lattine con uno spago, però..."


D'altra parte ho già avuto modo di confrontare qualche volta la sicurezza aeroportuale canadese e italiana, e la prima è sempre stata più severa, anche per via della vicinanza agli Stati Uniti. Quella americana dovrebbe essere ancora più paranoica, con buon motivo. Non ho gran voglia di provarla per il momento :P Di certo l'immigrazione con gatti al seguito sarebbe ancora più travagliata.

All'arrivo all'aeroporto subito mi sento in patria: restiamo in attesa 30 minuti in attesa di un terminal libero per lo sbarco, seguito da una fila alla Bozzetto ai controlli dei passaporti e l'ormai scontata attesa del bagaglio al nastro, appena quanto basta per pensare al furto. Questo intrecciarsi di macchine nelle corsie come fossero fili di un braccialetto, questi semafori ignorati, questo caldo aberrante d'agosto... sì, sono tornato a Roma XD

martedì 6 agosto 2013

Consigli per chi vuole immigrare: 5 mesi qui e ancora dovremo aspettare :D

Summer in Montréal
L'altro ieri sono stati 5 mesi per noi in Canada.
Cominciamo ad avere la nostra routine: è incredibile la capacità di adattamento degli esseri umani.
Nel mio piccolo comincio sempre di più ad avere l'orecchio allenato in inglese e francese e comincio a capire praticamente tutto quello che si dice, il che aiuta l'umore.

Le difficoltà non mancano, ma non ci aspettavamo di arrivare qui e trovare tutto pronto per una nuova vita: da che mondo è mondo si sa che le cose più importanti sono quelle più faticose.

Ma siamo insieme e questo basta.

Al momento lavora solo mio marito: molti non credono che si possa vivere con un solo stipendio e probabilmente altre persone si troverebbero strette a vivere così, ma a noi sta bene per il tipo di vita che conduciamo e quindi le cose vanno avanti.

Si fanno sacrifici ma dopotutto erano in preventivo: niente di nuovo sotto al sole.

Affermare che cambiare continente sia una cosa semplice sarebbe da stupidi: è difficile, complicato e a volte demoralizzante ma sono dell'idea che si debba sempre domandarsi "Ma dove vivo ora, sto bene?" e soprattutto "Ma da qui a 5-10 anni, come mi vedo?"

Oggi su Italiansinfuga ho letto l'intervista di Simone: lui si trova in una zona diversa dalla nostra in Canada (A Calgary per l'esattezza) ma mi ha molto colpito la parte relativa ai motivi che hanno spinto lui e sua moglie ad andare via

I motivi erano gli stessi di migliaia di altri giovani e non che stanno lasciando il Bel Paese da anni: una classe politica totalmente inadeguata alla difficile situazione economica e sociale italiana, il non vedere una direzione verso cui puntare per organizzare il proprio futuro, la perenne mancanza di soldi ogni fine mese, le difficoltà di una coppia che, pur lavorando entrambi con stipendi di tutto rispetto e senza figli, vedeva prosciugare i pochi risparmi per tasse (specialmente legate al nostro appartamento che avevamo comprato nel 2006), costo della vita eccessivo per l’area in cui vivevamo e per i problemi che sorgevano nel voler mantenere uno stile di vita “normale”, come avere un’auto a testa e andare in vacanza 2 settimane l’anno.
Sembrava scritto da noi e molti ancora ci scrivono le stesse cose nelle email che riceviamo.
E' una bella intervista, tra l'altro. Non si riferisce al Quebec ma ha comunque ottimi punti di riflessioni e vi invito a leggerla.



Oggi posso un po' aggiornarvi sulla questione immigrazione, sperando che la cosa sia utile ai più.
In tanti ci stanno scrivendo (e ci fa molto piacere! Grazie!) e stanno condividendo con noi i loro progetti per venire a vivere in Canada.

Siamo andati da un consulente per l'immigrazione per avere delucidazioni sui tempi relativi all'acquisizione del mio permesso di lavoro: per chi si fosse sintonizzato sul nostro blog solamente oggi, io sono turista in attesa di permesso sposata con un italiano che ha anche la cittadinanza canadese. Arrivati qui lui ha cercato (e trovato) lavoro ed abbiamo spedito le carte per il ricongiungimento familiare a luglio. Avendo già praticamente un lavoro che quasi mi attende, speravo di avere buone nuove sui tempi per poter lavorare anche io, ma mi hanno informata che prima di 8-12 mesi non arriverà niente.

 Quello che possiamo dirvi quindi questa sera è semplice: partite preparati. Noi lo eravamo e, nonostante tutto, dobbiamo aspettare.

Se volete venire qui insieme a qualcuno che amate e che è magari anche cittadino canadese, armatevi di santa pazienza :D (quello sempre..!) e cominciate prima di arrivare in Canada a ricostruire la vostra storia personale e di coppia: a me oggi hanno chiesto parecchi dettagli e fanno bene visto il boom di matrimoni combinati per ottenere la residenza.. E ancora meglio: cominciate a fare le pratiche fuori dal Canada perché i tempi sono inferiori (ma io senza mio marito non ci volevo stare :D)

Se invece volete venire in Canada "per buttare un occhio", calcolate che potete avere un visto turistico di 6 mesi e poi dovete tornare in Italia, salvo l'estensione del visto (nei prossimi giorni farò il mio e magari riuscirò a darvi alcune notizie) e durante il periodo qui non potete assolutamente lavorare.
Non rischiate! Se qualcuno vi offre lavoro sotto banco mentre siete qui da turisti rischiate di rovinare la vostra possibilità di rimanere legalmente in Canada. Non ne vale la pena.

Partite prima con l'organizzazione: preparatevi a parlare una o anche due lingue se volete venire in Quebec. E' notizia di pochi giorni fa che si sono inasprite le regole per il francese se volete immigrare in Quebec. Se non vi piace il francese, non avete intenzione di impararlo, non potrete fare carriera qui (e forse nemmeno trovare il primo lavoro) quindi indirizzate l'attenzione nelle zone angolofone del Canada.

Cercherò di aggiornarvi quanto più possibile per condividere informazioni utili in merito, fermo restando che le notizie le trovate sempre sul sito dell'immigrazione canadese e su quello dovete fare SEMPRE affidamento!

giovedì 1 agosto 2013

Guide du citoyen 2013-2014 di Montréal-Nord e considerazioni sparse



In questi giorni mi hanno gentilmente fatto pervenire (Grazie Ginette <3) la Guida del cittadino 2013-2014 di Montréal Nord.

Si tratta di un libretto ben organizzato, di circa una ottantina di pagine, che copre tutte le informazioni che un cittadino del nostro quartiere può trovare utili per vivere al meglio i servizi del quartiere e conoscerne le regole.

Inutile dire quanto per me sia una miniera di informazioni: non solo perché spiega cose solo all'apparenza ovvie ma anche perché permette di capire veramente come è organizzato il quartiere e che risorse offre.

Prima di procedere oltre, è doveroso fare una premessa. Montréal Nord era un nucleo abitativo indipendente da Montréal ed è stato inglobato nella città il 1° Gennaio del 2002.

Come si diceva alle elementari, confina ad ovest con i quartieri di Ahuntsic-Cartierville, a sud ovest con Villeray–Saint-Michel–Parc-Extension, a sud con Saint Leonard, a sud est con Anjou, e ad est con Rivière-des-Prairies–Pointe-aux-Trembles.
La zona di Montréal - Nord evidenziata all'interno dell'Isola di Montréal 
La superficie del quartiere è di 11mq2 e ci vivono 83,868 persone (dati del 2011) con densità 7,576.2/km2 (19,622/sq mi).

Per farvi capire la differenza: il quartiere di Monte Sacro a Roma, dove ho vissuto gran parte della mia adolescenza, ha una superficie 2,2629 km² abitanti 32 536 (dati del 2010) con densità 14 378,01 ab./km²

Quindi qui si sta decisamente più larghi XD soprattutto se si pensa che i due quartieri presi in considerazione hanno praticamente in comune solo che fanno parte della mia vita :D visto che dal punto di vista architettonico, in questa zona, ci sono pochissimi condomini e molte villette unifamiliari o bifamiliari... il che ovviamente incide sul concetto di densità (un conto è un palazzo di 5 piani con 4 famiglie a piano e un conto è dove viviamo noi ora che siamo 5 comprendendo i padroni di casa..)

Sulla guida al cittadino c'è una interessante coppia di pagine dedicata al profilo socio-demografico del quartiere. Fondamentalmente Montreal-Nord è un quartiere giovane (18% degli abitanti sono tra 0 e 14 anni mentre nel resto della città sono il 15%) ma c'è anche una bella percentuale di anziani (il 20% della popolazione ha oltre 65 anni) e di quello ce ne eravamo accorti andando a fare colazione la mattina nel nostro Dèli preferito: età media notevole!

Una delle cose che mi sta affascinando del Canada è la gestione degli immigrati: prima di arrivare ero rimasta colpita da un pdf scaricabile dal sito ufficiale che iniziava a spiegare come organizzare il proprio trasferimento nel Paese e cominciava dicendo "Cambiare Paese è una scelta difficile e noi ti ringraziamo di aver scelto il Canada"

L'eco delle polemiche relative agli immigrati in Italia arrivano fino a qui e mi verrebbe da rispondere: impariamo dai canadesi! Sono ormai quasi 5 mesi che abitiamo qui e mai una volta mi sono sentita emarginata, bistrattata, scrutata, sospettata di qualche cosa. La società canadese è fondata sull'immigrazione sana: entrare è difficile ma quando entri la valorizzazione della forza lavoro che porta una persona che viene da fuori è considerata fondamentale. E questo si capisce camminando per le strade, dove si sentono tante lingue diverse ma tutti cercano di comunicare con l'inglese ed il francese. Si capisce anche leggendo sempre le pagine della guida, quando viene fuori che il 40% degli abitanti del mio quartiere parla francese ed inglese, il 54% solo francese, il 6% né il francese né l'inglese o una terza lingua. Il 33% delle persone che vive qui è immigrata ma i dati sono un po' vecchi, del 2006 ma soprattutto di questo 33% il 30% viene da Haiti ma il 18,5% è italiano. Al punto tale che è la seconda lingua più parlata a Montréal e la terza più parlata a Montréal-Nord.

Dopo tutti questi numeri viene da chiedersi: ma è vero che l'immigrazione qui è trattata diversamente che da noi? SI. Gli italiani a volte si dimenticano da dove vengono ma qui troviamo la radice della nostra storia: qui ci sono i famosi italiani che sono partiti per trovare fortuna, generazioni fa, e molti l'hanno trovata. Sono italiani che hanno rischiato tutto ed ora i figli ed i nipoti ne beneficiano e molti si sentono più italiani di tanti compatrioti con cui ho avuto a che fare.

Ho vissuto per diversi anni in città diverse da Roma e soprattutto a Genova ho sempre sentito fortemente la necessità di farmi sentire una straniera. Nel mio Paese. È imbarazzante (e penso sia il termine giusto) rendersi conto di come siano molto più tolleranti ed empatici i canadesi che abbiamo incontrato fino ad ora di tanti italiani nei confronti di altri italiani. (!)

Lungi da me fare una ramanzina sull'argomento eh :) ma non si può non pensare queste cose vivendo qui. Dove l'unica volta che mi è stato fatto notare che ero italiana è stata per dire "Che bell'italiano che parlate" mentre ero in giro con le amiche. Mentre non si perdeva occasione a Genova di dirmi che ero romana e "ma sei venuta qui perché a Roma non c'era lavoro?!" ... (sic.)

Ma tralasciando queste tristi parentesi del mio (per fortuna) lontano passato, torniamo alle informazioni della Guida. Sempre per fare parallelismi: le prime pagine della guida prendono il nome di "Gestione e democrazia" e presentano il Conseil d'arrondissement ossia i consiglieri che insieme al sindaco di Montréal-Nord sono a capo della politica dell'area e soprattutto rappresentano i cittadini di Montréal-Nord nel consiglio municipale, composto dal sindaco di Montréal e da 65 eletti provenienti da tutti i quartieri della città.

Si tratta di 5 signori sorridenti e 3 di esse sono donne. Esatto. Tre su cinque. Ognuno di essi si presenta con una breve descrizione della loro vita da politici e mi domando in una brochure del genere a Milano come verrebbe descritta la Minetti ... 

Dice la guida
"Avete delle domande, consigli, richieste? Vi invitiamo ad assistere alle assemblee pubbliche del consiglio del quartiere."
Si peccato che a queste assemblee pubbliche partecipino di persona anche i consiglieri: in questo modo è possibile esporre i propri problemi direttamente ad una persona che si prende la responsabilità nei confronti dei cittadini del suo quartiere.

Sempre nella guida è possibile trovare un dettaglio di dove sono finiti i soldi dati a Montréal-Nord oltre a quanto si decide di investire nel 2013 e perché (cito:"Il quartiere ha pianificato un investimento di più di 3,5M $ nella ristrutturazione dei parchi nel 2013. Segue il dettaglio di cosa si farà.") 

Mi rendo conto che la cosa sta prendendo una piega polemica e mi trovo solo a pagina 18....
Probabilmente scriverò ancora un articolo o due su altre cose che ho trovato (soprattutto sul regolamento per gli animali, visto che noi abbiamo i felini e molti di voi ci scrivono dicendo che vorrebbero venire qui con i loro animali) 

Vi lascio con un'ultima cosa che ho trovato particolarmente carina ossia il programma "Un Enfant, Un Arbre" (un bambino, un albero)
Cito:
"I futuri parenti biologici o addottivi di Montréal-Nord che desiderano piantare un albero a nome di un figlio si possono iscrivere sempre al nuovo programma gratuito. Le iscrizioni sono annuali (da maggio a maggio) e la cerimonia annuale della piantagione si terrà sempre a maggio, proclamato mese dell'albero e delle foreste."

Aw. <3