venerdì 31 gennaio 2014

Liberiamo una ricetta!

E' con molto piacere che quest'anno il nostro blog partecipa all'evento del #liberiamounaricetta, una idea veramente molto carina, anche se non direttamente collegata con il Canada! Ringrazio Alessandra per avermi invitata :)
L'idea è quella di condividere una propria ricetta rendendola "libera" di girare per la rete: come italiana e come appartenente ad una famiglia che ama mangiare ma ancora di più cucinare, mi sono subito messa a pensare a quale ricetta avrei potuto condividere. E tante me ne sono venute in mente: di quando ero bambina e cucinavo con la mia nonna :D di quando sono cresciuta e ho cominciato ad appassionarmi alla cucina, di quando mio padre mi racconta i piatti che prepara.. alla fine ho scelto questa ricetta.
Mi è stata mostrata e tramandata dalla mamma di una delle mie più care amiche del liceo, di origine peruviana. Mi è sempre piaciuta moltissimo e l'ho preparata spesso per occasioni "speciali". E' un piatto profumato, saporito, coloratissimo che bene rappresenta la vita che ho vissuto fino ad ora :) e che quindi vorrei condividere con voi nel nome dell'Amicizia che rappresenta.

=[Pollo in agrodolce]=

Ingredienti:
Pollo [petto circa 300g x 2]
una latta di ananas
ketchup [non piccante]
1 peperone
un mazzetto di cipollotti
Riso bianco [1 tazza] preferibilmente arborio o carnaroli
1 dado
zenzero in polvere
curcuma in polvere
aglio

Prima di tutto bisogna preparare il riso:
Bagnare il fondo di un pentolino con un po' di olio di semi (1 cucchiaio) e metterci l'aglio sbucciato.
In un pentolino forato mettere il riso, lavarlo per bene (per fare andare via l'amido) e metterlo nel pentolino con l'olio.
Per una tazza di riso, mettere due tazze di acqua e 1/2 cucchiaino di sale.
Mettere 1/2 cucchiaio abbondante di curcuma e coprire il tutto lasciando cuocere a fiamma media.
Attenzione! Il riso ovviamente tende ad asciugarsi, ogni tanto va controllato aggiungendo dell'acqua.

Preparazione del pollo.
Tagliare i cipollotti eliminando la parte verde ma non buttatela! Servirà alla fine della ricetta.
Lavare bene i cipollotti, tagliare il bulbo in 4 parti.
Lavare il peperone, tagliarlo a strisce levando la parte bianca interna.
Lavare il pollo e farlo a tocchetti. Aggiungere del succo di limone e lo zenzero.
Prendere la latta di ananas togliendo le fette ma senza buttare il succo: le fette vanno fatte a cubetti mentre nella latta con il succo bisogna aggiungere 3 cucchiai di ketchup.
Infarinare il pollo, scaldare l'olio di semi e quando l'olio è ben caldo friggerlo.

Dopo aver fritto tutto il pollo, svuotate la padella dall'olio di semi, aggiungere olio d'oliva e mettere a cuocere gli ingredienti in questo ordine:
dado, perperoni, cipollotti, pollo, ananas e succo.

Far cuocere tutto, aggiungete zenzero e all'ultimo minuto mettete come guarnizione il verde dei cipollotti.

Spero che questa ricetta possa accompagnare tanti bellissimi momenti, come ha fatto con me :)

Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia.
Questa ricetta la regalo a chi legge.
Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità:
per questo la lascio liberamente andare per il web.


mercoledì 15 gennaio 2014

Montréal sotterranea

Essendo nata nella Capitale, mi è capitato spesso di sentire parlare di Roma Sotterranea ossia di quell'intricato sistema di catacombe, cunicoli e reperti che è possibile visitare e che spesso sono state meta di gite scolastiche durante la mia infanzia.
Esiste tuttavia una Montréal sotto terra che sto imparando a conoscere anche ora e ben diversa da quella romana che ho avuto modo di scoprire da bambina.
Sto parlando del famoso souterrain di Montréal o ville intérieure o ancora Réso: oltre 30 km di città sotterranea che permette agli abitanti di Montréal di godersi shopping e intrattenimento anche quando al di fuori ci sono -40 gradi.
Prima di tutto un chiarimento: per città sotterranea non si deve pensare ad una città completamente sotto terra (anche se il nome, effettivamente, fa pensare a quello!) bensì ad una serie di edifici in superficie e nel sottosuolo connessi tra di loro. Una rete multi livello di servizi che vanno dalle scuole alle palestre agli hotel agli uffici e ovviamente passando per i negozi. Il tutto connesso con tunnel e metropolitane che permettono di usufruire del downtown senza obbligo di uscita all'esterno.
E' importante anche distaccarsi subito dall'idea del grosso centro commerciale tipico italiano: il souterrain non è solo shopping ospita infatti anche uffici, unità abitative, 5 università, alberghi ed è attraversata da 11 stazioni della metropolitana. Ha ben 160 punti d'accesso sparsi per la città e più di 500.000 persone la attraversano ogni giorno anche solo per spostarsi durante il tragitto per andare a lavoro.
Il progetto è effettivamente bellissimo: l'iniziale idea claustrofobica di una parte di città interamente sottoterra viene letteralmente spazzata via appena ci si entra. Il tutto è studiato in maniera incredibile. E ancora più incredibile è pensare che si tratta di un progetto nato negli anni 60 ma con una carica di modernità ben percepibile.
L'ideatore della città sotterranea di Montréal è l'urbanista Vincent Ponte che nel 1962 lavora sulla costruzione del primo grattacielo di Montréal (Place-Ville Marie) che viene collegato con un tunnel fino alla Stazione Centrale. Quando poi la metropolitana di Montréal ha cominciato la sua attività nel 1966, lo sviluppo parallelo della città sotterranea con la metro ha fatto il resto ed ora questo capolavoro di urbanistica si sviluppa per km!  Per darvi una idea di quanto il Réso si sia evoluto nel corso degli anni, ecco una cartina.

Non sono riuscita a trovare una mappa più grande ma questa rende bene quanto il sotterraneo occupi rispetto alle varie fermate della metropolitana di Montréal
E ora alcune curiosità!
Una delle zone del Réso si chiama Les Cours Mont-Royal ed è attualmente uno dei punti di shopping più famoso ma in realtà, nei primi anni 20, era un albergo di lusso del centro di Montrèal. Gli antichi fasti sono ancora osservabili da alcuni bellissimi dettagli come uno dei lampadari dell'area.

Grazie al sito An Untapped Guide to Montréal's Underground City
Questa foto permette di vedere molto bene la struttura originaria dell'albergo :)
Girando per il sottosuolo, poche persone realizzano quello che accade a livello stradale. Per esempio l'area che prende il nome di Promenades Cathédrale è costruita sotto una chiesa. La storia ci racconta che la cattedrale stava affondando tempo fa e la diocesi non aveva i fondi necessari per sistemare i problemi strutturali. Un consorzio di costruttori ha deciso di provvedere alle spese di ristrutturazione della chiesa chiedendo la possibilità di realizzare al di sotto una serie di negozi. In questa foto potete vedere come i pilastri che ora danno stabilità alla cattedrale siano ormai parte integrante del negozio sottostante.


Come molte fermate della metropolitana, anche il sotterraneo di Montréal è ricco di opere d'arte. Ecco alcune fotografie che mostrano alcune installazioni permanenti che è possibile ammirare durante la lunga passeggiata!






L'area di Place des Arts ospita anche un museo di arte moderna con installazioni temporanee e permanenti.

Pierre Granche, Comme si le temps… de la rue, Place des arts

Film projections a l'Espace Culturel Georges-Émile Lapalme
E per finire alcuni video per farvi vedere dal "vivo" cosa è la città sotterranea di Montréal :)


Video in francese (francese di Quebec! Se volete divertirvi a sentire le differenze) che ben illustra il progetto della città sotterranea. Divertente anche vedere il ragazzetto che esce di casa in maglietta perché in realtà non uscirà mai all'aperto...!



Altro video che trovo fatto veramente bene che fa anche un bel giro per la metropolitana :)

giovedì 9 gennaio 2014

Poutine

Quando si dice "misunderstanding"...
Ciao a tutti NerdFollowers!
Oggi torniamo ad affrontare un argomento che ancora, dopo mesi di permanenza a Montréal, ancora non sono riuscita a comprendere a fondo: il cibo in Canada.
Ne abbiamo parlato altre volte, ci abbiamo girato intorno, abbiamo tergiversato ma è giunto il momento di parlarne: quale è il piatto "tipico" di Montréal?
Partiamo da un presupposto doveroso: la quantità incredibile di culture e tradizioni che si incrociano in questa città fa si che non esista una vera e propria cucina tipica. Puoi mangiare veramente tutte le cucine del mondo ma quando si parla di piatto tipico tipo il binomio "pizza - Italia" con il Quebec ti risulta difficile.
Lo stesso Wikipedia Italiano propone una corretta quanto furba descrizione di poche righe:

"La cucina canadese è tipicamente regionale, le sue origini sono legate al dominio inglese e alla cucina americana, ma sono presenti influenze o rinescenze della cucina francese.
Nell'ovest del paese, la cucina è stata influenzata, oltre da quelle già citate, anche dalla cucina italiana, ucraina, polacca e scandinava."

Il primo piatto di cui vorrei parlare può sembrare strano agli occhi degli italiani, soprattutto quando facciamo l'errore di comparare con i nostri piatti tipici regionali. Tuttavia qui in Quebec è un affare serio quando si parla di ... poutine.
E per carità attenzione alla pronuncia!! Si avvicina più al suono di "putin" (nemmeno a farlo apposta, il nome del presidente russo scritto in francese diventa effettivamente Poutine!) piuttosto che al suono di "putèn" (anzi attenti perché poi scoppia la rissa...) "putin" per dirlo alla francese (/pˈtn/) ma se volete fare i fighi che parlano con accento del Quebec [put͡sɪn] ( listen)) 

Sarò sincera: per scrivere questo articolo ho provato a cercare un aiuto su Google. Non perché non abbia idea di cosa ho mangiato, ma cercavo conforto nella descrizione magari di altri italiani. Si perché la poutine non può essere spiegata, sinceramente. A spiegarla così, nero su bianco, sembra onestamente una schifezza. Bisogna assaggiarla. E ve lo dice una che ad ottobre, quando siamo venuti in viaggio di nozze, l'ha assaggiata con fare MOLTO sospetto e non ne è rimasta particolarmente colpita. Ma ora non posso farne a meno e quando si può, una piccola in due, non ce le facciamo mancare.

Cominciamo dalle basi: cosa c'è dentro la Poutine? Patatine fritte e sopra ci si mette formaggio e una salsa densa a base di brodo e farina. Seguite un mio consiglio: NON cercate le immagini della poutine. Vi farebbe passare la voglia di vivere. Ho fatto un giro e ve ne ho trovata una che secondo me rende bene ed è quasi appetitosa.

Paese che vai.. piatto tipico che trovi ...!
Sul sito La Cucina Nel Mondo, oltre a trovare questa bella foto ho trovato anche la ricetta che riporto qui... che magari aiuta meglio a mettere a fuoco il piatto. (E poi chissà.. magari volete provarla a casa :D!)

.:: Ingredienti ::.
300 grammi di "french fries" surgelate
100 grammi di cheese curds
Per la salsa:
1 quarto di litro di brodo di pollo o di vitello
50 grammi di farina
50 grammi di burro
sale e pepe a piacere
.:: Preparazione ::.
Fate bollire il brodo in un pentolino, aggiungete il burro e la farina e fate cuocere a fuoco alto per 2/3 minuti. Poi abbassate la fiamma e continuate a cuocerla per altri 35 minuti. Friggete le patatine in abbondante olio. Una volta pronte, mettete alcuni pezzetti di formaggio sul fondo, adagiate le patatine e poi ancora altro formaggio e da ultimo la salsa bella calda. Vi accorgerete che il formaggio comincerà a sciogliersi e vi assicuro che è un momento davvero piacevole soprattutto per il vostro palato.

Ora che ho cominciato a conoscere la poutine, e ad assaggiarla in diversi posti, posso sinceramente ammettere che si tratta di un piatto più complicato del previsto: tutti sono capaci a buttare sulle patatine una salsa fatta alla bene e meglio, ma effettivamente ci si mette poco a rovinare il piatto.. soprattutto nel rapporto con la sapidità del brodo.

Anche il formaggio è qualcosa a cui noi siamo difficilmente abituati: si tratta di un formaggio fresco chiamato cheese cure o anche squeky cheese perché tende a "cigolare" (*sigh*!) sotto i denti quando lo si mangia. Non ha un sapore particolarmente definito ma effettivamente con la salsa ci sta bene e dona un tocco di freschezza al piatto in generale.

Che per i canadesi l'argomento sia un affare serio è indubbio. A questo proposito vi segnalo un sito che ho trovato geniale nella sua professionalità amatoriale: The Poutine Pundit.
Si tratta del blog di un estimatore della poutine che ha deciso di visitare diversi locali nella zona del Quebec (qualcuno anche fuori, giusto per dargli una chance, ma basta leggere le FAQ per capire come la pensa a riguardo) ed ha creato una serie di review con classificone finale sulla base di criteri di selezione molto rigidi e, a mio avviso, ben spiegati a questo indirizzo
Devo dire che dopo aver letto l'attenzione che quest'uomo dedica ad ogni aspetto di un piatto così apparentemente semplice, mi si è rivalutato un po' tutto.

Nom nom nom.

Ancora un po' di curiosità:
Esistono delle varianti che non ho ancora avuto il coraggio di provare, sinceramente, ma anche perché io in cucina sono una amante della tradizione e perché soprattutto una Italian Poutine (variante con ragù alla bolognese o salsiccia) è un duro colpo alla tradizione emiliana della mia famiglia. Ma anche, per la gioia di tutti, la versione greca (con la feta) la New Jersey Poutine (con la mozzarella) la Poutine Persillade (con le patate con il prezzemolo) e così via.

Come tanti aneddoti in ambito culinario, anche la poutine pare sia nata per caso: dietro richiesta di un eccentrico cliente che chiese patatine fritte con salsa e formaggio ad uno chef di Warwick, che sconvolto dalla cosa se ne uscì con la frase "ça va faire une saudite poutine" ("finirà per essere un bel casino") e da lì il nome :)

Insomma per concludere: pur nella sua essenzialità, pur non avvicinandosi nemmeno lontanamente a tanti piatti che abbiamo la fortuna di mangiare in Italia, la Poutine ha comunque un suo carattere, una sua tradizione, delle sue regole ed è effettivamente qualcosa che almeno una volta, se siete da queste parti, va provata!!


lunedì 6 gennaio 2014

Montrèal: il 2013 in immagini

Un altro video BELLISSIMO realizzato 
dall'ente del Turismo di Montrèal che riassume il 2013 in immagini.

Lo trovo stupendo! Se non vivessi già qui ci verrei a vivere :D


domenica 5 gennaio 2014

Ma dove vai in Canada che fa freddo?



Cari utenti di Nerd In Canada: Buon Anno! 
Vi auguriamo di cuore un 2014 Bellissimo e ricco di novità positive!



Tra una cosa e l'altra oggi è il 5 Gennaio :) sono 10 mesi che siamo in Canada!
Il sembra ieri è d'obbligo perché davvero non sembra passato tutto questo tempo: gran parte della mia esperienza canadese è ancora in stand by visto che si attende ancora il permesso di lavoro e tutto quello che ne deriverà, ma comunque questa nuova vita ci piace e soprattutto tra un po' potremo dire di aver visto il Canada in tutte le sue stagioni.

Mentre vi scrivo è l'una di notte e fuori fanno -13 gradi: nemmeno tanti se si pensa che nei giorni scorsi siamo arrivati tranquillamente a -27 (ok erano le 7.30 di mattina) e a -21 mentre andavo a fare la spesa a piedi l'altro ieri pomeriggio :)
Brrrr...!!!

Eppure vi dirò una cosa: a me questo freddo incredibile non sta creando il minimo problema. Ed io vengo da Roma, città famosa per molte cose ma non certo per le temperature glaciali. In 32 anni ho visto la neve 5 volte, di cui due durante le mie trasferte nel nord Italia, una durante una gita scolastica in montagna e 2 in situazioni eccezionali a Roma (addirittura una volta dovettero chiudere le scuole e ricordo di essere rimasta a casa a giocare con il mio Commodore 128.. insomma.. non stiamo parlando certo dell'altro ieri)

Sarà la novità, sarà la capacità di questa città di affrontare gran parte delle cose con una organizzazione che francamente nella Capitale ci sogniamo, sarà il fatto che questo è un freddo secco e quindi basta coprirsi, sarà che io personalmente odio il caldo ed il freddo è qualcosa che riesco ad affrontare psicologicamente meglio, sarà che affronto queste cose con mio marito e mi piace ancora di più ma sinceramente io tutto questo grande problema del Temibile Freddo Canadese non lo sto provando.

Personalmente sembro l'Omino Michelin quando esco di casa e guardo con stupore alcuni autoctoni che escono dai negozi senza nemmeno mettere il cappellino, ma dopotutto sono turista e sono giustificata! :D

Insomma si: fa freddo, soprattutto quando tira vento (e quel -21 diventa "feels like -31" sul tuo telefono) ma le strade sono sgombre, i marciapiedi accessibili e con le dovute precauzioni si va senza grossi problemi.
Di certo non mi sono ancora trovata nella situazione imbarazzante di non poter entrare in metropolitana perché tutti i tombini del circondario erano tappati dalle foglie durante un temporale particolarmente potente.. cosa che invece mi è successa spesso e volentieri a Roma.

Capita di dover spalare la neve, ovviamente, per liberare la macchina e dover magari cambiare lato della strada a causa del passaggio della spalaneve ma è qualcosa che si mette in conto.
Op! Op! Lavorare!

Come scrivevo qualche riga più su, l'organizzazione della città non manca di stupirmi ogni volta: di nevicate veramente serie ce ne sono state un paio, e subito si è mossa la macchina per la pulizia delle strade. Qualche giorno fa mio marito mi ha raccontato che ogni volta che c'è una nevicata particolarmente corposa, la città di Montréal spende milioni di dollari per pulire la neve. Sono andata a cercare nel dettaglio ed oggi vorrei condividere con voi questo speciale di TVA Nouvelles che spiega nel dettaglio i costi ed il motivo per cui la città di Montréal spende più di altre città nel Quebec per le operazioni di pulizia della neve. (È ovviamente in francese ma l'ho trovato molto comprensibile :) )

Come buon proposito dell'Anno Nuovo, promettiamo un po' più di aggiornamenti e di fotografie affinché possiate vedere sempre di più com'è la vita a Montréal tramite i nostri nerdosissimi occhi :)

Ancora tanti auguri da parte nostra! <3