venerdì 23 gennaio 2015

"And i say just stay cool, stay humble, stay beautiful and just do the work.": Considerazioni lavorative e invernali.

Halloween? Davvero l'ultima volta che abbiamo scritto è stato HALLOWEEN?
Cari amici di Nerd in Canada: ben ritrovati e scusateci tanto.
Sono stati due mesi impegnativi che dire impegnativi è dire poco: sia per me che per la dolce metà.
Abbiamo tante, tantissime cose da raccontarvi: alcune pratiche, molte "di pancia" per comunicarvi cosa vuol dire vivere qui davvero. Si perché almeno per quanto riguarda me (Ilaria) la vita in Canada è cominciata veramente da un paio di mesi. "Ma come" diranno i miei lettori "ma tu ci sei andata a vivere due anni fa in Canada!"
Beh: devo dire la verità. Due mesi a lavoro, due mesi di vita vissuta da canadese, sono la mia personale vera esperienza e per questo vorrei raccontarvi tutte le sfumature.
Verranno altri articoli dopo questo, lo promettiamo.
Vorremmo parlarvi dell'Express Entry che è cominciata con l'anno nuovo.. (a proposito: Buon Anno a chi non è passato nella nostra pagina Facebook e si è beccato gli auguri con la data giusta)
Vorremmo parlarvi dei dettagli burocratici relativi al ricongiungimento familiare e di come procede la pratica per raccontarvi cosa aspettarsi nel caso vogliate intraprendere un percorso simile al nostro.
Vorremmo anche raccogliere alcune risposte che abbiamo dato ad alcuni di voi in privato (magari una rubrica di "lettera ai nerd" in cui un minimo diffondiamo le informazioni... sai mai che può tornare utile a qualcuno)
Insomma: di cose da fare ce ne sono tante e promettiamo maggiore assiduità.
C'è una buona motivazione per il ritardo di due mesi: come accennavo all'inizio, ho cominciato il lavoro nuovo. Che poi tanto nuovo non è perché lavoro di nuovo per la stessa azienda per cui lavoravo in Italia (e chi ha visto il nostro video di Italianinfuga sa di cosa sto parlando :D) con la piccola differenza che lo faccio full-time parlando 2 lingue.
Diciamo che è come fare lo stesso livello di un videogioco ma a versione super hard: sai di cosa si tratta, ti ricordi di averci giocato, ci sono dinamiche nuove e parlano tutti francese ed inglese.
A volte insieme: e non è una battuta. La gente qui comincia a parlare inglese e nella stessa frase (!) cambia lingua. Estremamente divertente. Terrificante all'inizio ma ora che comincio a capire il meccanismo ci si diverte.
Ora: quelle che scrivo qui sono le mie personali considerazioni. Se c'è una cosa che mi ha insegnato l'essere expat è che ognuno di noi expat è diverso dall'altro. Ci sono paure più o meno condivise ma le reazioni a queste paure sono diversissime.
Un esempio tipicamente canadese: il freddo.
Il freddo è uno di quei motivi per cui la maggioranza della gente che conosco è andata via volentieri o pianifica di andarsene. Un giorno in negozio ho avuto a che fare con una cliente russa (!) che mi ha candidamente confessato che qui fa troppo freddo, lei ci vive da quasi 20 anni e preferisce tornare in Russia piuttosto che passare un altro inverno in Canada.
Ok: magari non viene proprio dalla Siberia ma è stata una interazione abbastanza inquietante.
Mentre vi scrivo fuori fanno -1 gradi: sono uscita poco fa e non ho nemmeno messo i guanti. Anzi ho proprio pensato "uhm che caldo oggi!" ma ho avuto esperienza, circa 3 settimane fa, di una attesa di 20 minuti per l'autobus, con -23 gradi. Per la temperatura si è spento il telefono (subito dopo aver chiesto alla mia assistente vocale "Quanti gradi fa? Ho un po' freschino") ed il risultato è stata quasi una settimana di malattia, nel mezzo dei due week end di corso che dovevo seguire per il lavoro.
Insomma: con il freddo qui non si scherza. Una mattina ci siamo trovati con tutta Montréal sotto il ghiaccio.. E non per dire. Queste sono le fotografie fatte durante la grande gelata:
Il marciapiede subito fuori la porta di casa con la neve ricoperta di ghiaccio: subito dopo il marciapiede completamente ghiacciato..


Particolare del ghiaccio subito sopra la neve: notare lo spessore. TUTTO era ricoperto da questo strato di ghiaccio..
Il nostro amato albero completamente ricoperto da uno strato di ghiaccio.
Molto bello. Molto affascinante. Molto pericoloso. E' durato un giorno intero in cui per fortuna non lavoravamo ma il giorno dopo era già praticabile. Si esce di casa un po' prima, si cammina con cautela, si prendono le dovute precauzioni e si vive: si potrebbe riassumere così il tutto.
E' da dire anche che per una persona come me, che la neve l'ha sempre frequentata poco, è uno spettacolo continuo. La città è bellissima e a volte io per prima rimango senza parole per quello che si vede.
Per darvi una idea...


E insomma: il freddo c'è, inutile negarlo.
C'è una seconda cosa di cui vorrei parlarvi ed è la bellezza dell'essere italiani all'estero.
Non so se i miei compagni di avventura sparsi per il mondo hanno la stessa percezione quando parlano con gli autoctoni ma quando dico che sono italiana la gente è contenta di avere a che fare con me. Sono contenti che io sia italiana e mi rendo conto che porto molto "valore aggiunto" nelle mie conversazioni grazie al fatto di essere italiana. Anche la pronuncia del mio francese ringrazia perché il francese parlato da me a volte è più comprensibile di quello dei miei colleghi inglesi che si buttano a parlare francese (incredibile ma vero.)
E poi c'è tutto il bagaglio culturale: una mia collega appena ha saputo che ero di Roma mi ha abbracciata dicendo "e tu lo dici così? Veni da ROMA!!!"
A volte ci si dimentica di quanto sia figo essere italiani e viaggiare aiuta a ricordarlo.
Il Canada poi amplifica moltissimo questa sensazione: la gente viene da tutto il mondo, parla lingue diverse e si è convenuto di palare inglese e francese. Ma ognuno di noi (e vi ricordo che gli immigrati sono 3 su 5...) porta la sua esperienza, il suo vissuto, le sue tradizioni, la sua lingua, la sua cultura. E questo miscelare continuamente tutte le vite di tante persone è una delle cose più belle che la città mi sta regalando: ogni giorno imparo qualcosa di incredibile, ci si scambiano ricette, ci si scambiano racconti però lo si fa tutti parlando la stessa lingua e aiutandoci a vicenda perché può capitare che ad uno di noi non venga una parola ed ecco che si trova il modo di capirsi.
Questa comunicazione spontanea, multiculturale, viva e potente è probabilmente la benzina delle mie giornate: è divertente vivere qui. Sono molto fortunata perché per molti il Canada non è stata la risposta giusta mentre per me è stata subito quella perfetta: sono perfettamente affine al modo di vivere di qui, mi piace il fatto che le cose si facciano per bene. Ci sono cose che non funzionano, come in tutti i Paesi del mondo, ma ci si lavora sopra e questo fa ben sperare.
E' un Paese che funziona ed è la più grande risposta pratica a tutti gli estremismi del mondo: una società dove persone di etnìe, culture, religioni, orientamenti sessuali ed esperienze diverse vivono insieme e vivono bene. E non è che lo dico tanto per dire. Lo dicono loro stessi: basta leggere sul sito ufficiale, in italiano, cosa dicono a proposito della Società e Cultura.

"La popolazione etnica e culturale del Canada si è sempre più diversificata nel corso degli ultimi 40 anni. Nel 1971, il Canada è diventato il primo Paese al mondo a adottare una politica multiculturale. Il Canada riconosce e valorizza la sua ricca diversità etnica e razziale: oltre 200 gruppi etnici convivono in Canada; più di 40 culture sono rappresentate nella stampa etnica canadese; l'immigrazione rappresenta attualmente oltre il 50% della crescita demografica del Canada."


Terza cosa: quali sono le difficoltà che sto incontrando.
Vivere qui, lavorare qui, è diverso dal mio anno precedente in cui fondamentalmente limitavo le conversazioni al pagamento della cassa del supermercato quando dovevo proprio uscire.
Adesso le mie otto ore le passo senza parlare una parola di italiano (se non con qualche cliente) e la mia difficoltà principale sta nel reagire in maniera normale quando sono stanca. Le parole non vengono, si capisce poco di quello che gli altri dicono, ma quando succede in Italia qualcosa ci si inventa. Quando succede qui a volte sento di rallentare moltissimo a livello cerebrale: abbastanza inquietante.
Anche la comprensione della vita di tutti i giorni non è da sottovalutare. Sono andata oggi, che era il mio giorno off, alla banca vicino casa nostra dove abbiamo entrambi i conti con mio marito. Al momento dell'apertura del mio conto ci ha seguiti una gentilissima consulente finanziaria che oggi mi ha spiegato un po' come funziona la vita di tutti i giorni. Tanto per cominciare in Canada è obbligatorio avere una assicurazione con il proprio datore di lavoro. Questo fa si che a volte nelle famiglie se ne abbiano due, come nel nostro caso e si rischia di pagare di più per qualcosa di cui non si usufruisce realmente.
In uno dei prossimi articoli vi spiegheremo anche come funziona il credito qui in Canada: che cosa è Equifax? Come funzionano le carte di credito e di debito? La storia è più complessa del previsto (almeno lo era per me, che a malapena seguivo il tutto in Italia e ora me lo sono fatto spiegare in francese).
Tutte le cose che pensavi di sapere le devi rimettere un po' in discussione: personalmente sto vivendo questo periodo come un nuovo ingresso nell'età adulta.

Insomma! Un post un po' generale che rientra nella categoria "di pancia" ma che da giorni mi frulla in testa: penso che oltre alle informazioni materiali a volte serva anche sapere come ci si trova a livello emotivo in un nuovo Paese e spero di aver raccontato alcune sfumature di questi miei primi due mesi lavorativi :)

Come scritto sopra, promettiamo qualche approfondimento su alcuni temi specifici: se avete richieste particolari, non esitate a scriverci :) ci mettiamo un po' a volte a rispondere ma leggiamo tutto! Vi ricordiamo anche la pagina Facebook di Nerd In Canada che aggiorniamo decisamente più di frequente :)

A presto!